L'Aeromobile

Il CellCraft è un concetto di macchina volante alternativa che nasce come prima idea concettuale nel 1996. Il progetto non si distaccava molto sin dall’inizio da un elicottero o piuttosto da un aeroplano, ma era tuttavia qualcosa di insolito conservando solo le proprietà di entrambi gli aeromobili.
Dal mio punto di vista sono fermamente convinto che qualcosa dovrà cambiare nel futuro modo di muoversi e certamente ci sono gia alcuni segnali nel settore aeronautico piuttosto interessanti che seguono un cammino sebbene complesso ma piuttosto progressivo e costante.

Il signor MOLLER (M 400 Skycar) per esempio ha gia costruito un prototipo di un aeromobile piuttosto interessante denominato “AUTO-VOLANTE” ed ha iniziato questo percorso già a partire dagli anni settanta. Oggi molti altri come lui stanno sperimentatando soluzioni simili.
Il tempo e la tecnologia stanno lavorando per migliorare la qualità dei materiali sotto tutti gli aspetti : durabilità ;leggerezza ;resistenza meccanica etc. Nessuno può dunque sapere cosa ci porterà realmente il futuro.

Come pilota di elicotteri, e storico del volo verticale, ho avuto occasione di studiare il problema relativo alla mobilità verticale molto da vicino, sperimentando direttamente attraverso esperienze personali come pilota in prima persona tutte le problematiche legate a macchine come gli elicotteri sia nella pratica del volo che attraverso l’analisi tecnologie ad essi legate. (Aerodinamica Elicottero)
Per questo i progetti CellCraft dovevano rappresentare sin dall’inizio un aeromobile che potesse mantenere le stesse caratteristiche degli straordinari elicotteri, combinate con la velocità dei velivoli ad ala fissa, e soprattutto mantenere livelli di sicurezza e flessibilità elevatissimi. Questo significherà dunque poter ATTERRARE E DECOLLARE IN VERTICALE MA ANCHE VOLARE AD ALTA VELOCITA'.

Sin dall’inizio ho cominciato disegnando un velivolo che riassumesse nel suo concetto più o meno questo tipo di prestazioni (teoriche), ed ho chiamato questa macchina: CellCraft o "G" cosi come i Verticraft, altra tipologia da me sviluppata nello stesso periodo.
Il CellCraft tuttavia non è di per se solo un progetto aeronautico alternativo ma piuttosto rappresenta un concentrato di ricerca in vari campi del "probabile" prossimo scenario aeronautico sviluppato su diverse piattaforme, dal concetto di volo verticale-orizzontale fino all’idea di ambiente ed architettura del cockpit ma anche di interazione uomo-macchina che in questo progetto risulta radicalmente diverso dal modello classico che fino ad ora noi piloti conosciamo.

Il termine è venuto fuori sviluppando sia la forma che la struttura architettonica propria di un sistema modulare. L'aeromobile ha infatti un aspetto super compatto progettato secondo criteri che raggruppano singoli elementi come ad esempio moduli principali assemblati in un unico sistema ed integrati nella struttura ma indipendenti allo stesso tempo, aventi una cellula principale di controllo del volo: l’AFC (Automatic Flight Control). Ci sono diversi tipi di G (CellCraft) e numerose versioni per vari ruoli. Cercherò comunque di fare una descrizione dei modelli più significativi per lasciare al lettore una chiara comprensione dell'argomento, il sito è tuttavia aggiornato sin dalla prima pubblicazione avvenuta l'11 Settembre del 2001 fino agli ultimi progetti e variazioni ancora oggi in corso d'opera, infatti una sezione storica mostra il processo storico che è avvenuto lungo il corso degli anni, sin primo progetto il G150 del 1996.

Architettura del velivolo G450-455

Nel 2003 parallelamente allo sviluppo del progetto G440, ormai al termine, decisi di revisionare il concetto originale ripartendo ancora una volta dal primo progetto; da quella macchina inizialmente concepita nel 1996: la G150. Era giunto ormai il tempo in cui potevo disporre delle tecnologie adatte, che fino ad allora avevo solo potuto immaginare. Nel 2003 infatti la tecnologia relativa ai motori elettrici ad induzione con controllo digitale per trazione automobilistica aveva iniziato il suo corso e lo sviluppo prevedeva una crescente produzione di motori sempre più performanti ed affidabili, perfettamente integrabili in un velivolo volante dotato di propulsione completamente elettrica; proprio come in origine era previsto per il G150.

I progetti successivi che aprivano la seconda fase erano invece dotati di un sistema ibrido seriale, in altre parole la trasmissione collegata ai turboalberi era a sua volta sovra-alimentata da motori elettrici inseriti all’interno del disco di trasmissione (G412-13-16-18-20), un meccanismo particolarmente compatto appositamente progettato era destinato a distribuire la potenza ai vari compressori assiali o rotori intubati a più stadi. I progetti erano molto diversificati tra loro ed in alcuni casi il motore elettrico era inserito all’interno dell’asse del rotore intubato (G440; G500). Inoltre queste macchine avevano i rotori che giacevano sull’asse orizzontale ed erano dotati di deviatori di vario tipo che servivano a dirigere il flusso di spinta in una determinata direzione. Questa fu una caratteristica tecnologica propria della seconda fase concettuale, dal G412(1996) fino alla G440 (2004).
Il progetto G150 o una eventuale sua variante più moderna era ora perfettamente realizzabile e non più esercizio di design concettuale avanzato, ma piuttosto contemporaneo. Quando si pensa al futuro si deve essere pazienti ed aspettare perchè tutte le cose che si possono avverare sono già in corso d'opera e prima o poi si presenteranno all'appuntamento con il presente.

La comparsa di nuovi motori elettrici più potenti e compatti controllabili attraverso sistemi digitali, mi rese speranzoso. L’eccitazione era tanta per questa nuova possibilità tecnologica, anche se solo parziale ed in forma puramente teorica, poiché l’unica possibilità di verifica di una tale opportunità teconologica viaggiava già su pista impiegata su di un veicolo ad otto ruote giapponese molto interessante: la Eliika progettata e sviluppata dall'ingenere giapponese Dott Shimizu.
Successivamente a quegli eventi ho iniziato da subito a disegnare due nuovi aeromobili aventi la stessa architettura di base delle macchine precedenti, ma diversamente da queste dotate di un sistema di propulsione molto vicino a quello impiegato sul vecchio G150, e cioè turboalberi-generatori MPU (Main Power Unit) e propulsori intubati elettrici basculanti. (Vedi sezione Storia)

 
 
©Gino D'Ignazio Gizio