Introduzione

Verso il 2011 hanno cominciato a fare capolino sulla scena del volo radiocomandato degli strani radiomodelli dei "nuovi" e singolari aeromobili, dotati di più motori che mostravano una notevole stabilità in volo, con una architettura piuttosto semplice se paragonata a quella di un elicottero ma dal costo molto superiore. Da pilota elicotterista e da progettista non potevo non porre la mia attezione a questo tipo di macchina, anche perchè la mia storia di designer aeronautico ha molto a che fare con i multirotori, e non già dall'altro ieri, ma da oltre un ventennio con i miei progetti di velivoli ad elettro-rotori conosciuti come CellCraft e visibili su questo sito.

Nel 2012 ho acquistato all'estero poichè in Italia non vi era nacora traccia di queste piccole interessanti macchine. Il mio primo XAircraft 650 interamente in carbonio battezzato Icarus che ancora posseggo, sebbene sia stato modificato rispetto alla versione oriinale e con il quale ho iniziato la sperimentazione e la ricerca indirizzate allo studio dell'aerodinamica dei multicopteri proiettata esclusivamente allo sviluppo dei miei progetti di multirotori (CellCraft ed ElectroJet) visibili sul sito che trattano in buona sostanza il concetto della elettro propulsione aeronautica da me teorizzata attraverso una serie di progetti primi al mondo sviluppati sin dal 1996.

Nel 2013 ho costruito Pegasus (video) utilizzando questa volta elettroniche DJI montate su un telaio 450. Con Peghasus ho potuto compiere una vastissima serie di test, da quelli di velcità raggiungendo in linea retta sul livello del mare la velocità massima di 107.2 km/h su una distanza di 500 m. Questo quadri-rotore ha volato fino al Novembre del 2015 quando ho assemblato un nuovo velivolo di nuovo in carbonio denominato Geronimo (video) che mi permettarà di definire i dettagli per progettare macchine come la serie EJ (ElectroJet) descritte in questo sito nella sezione rotori.

All'inizio questi piccoli gioielli sembravano non avere una applicazione significativa, poichè non riproducevano un modello storico o qualcosa che ricordasse un aeromobile famoso. Tuttavia l'idea di sviluppare un sistema multirotore per uso fotografico amatoriale o perfino professionale, ha velocemente aperto un mercato che oggi è sempre più diversificato ed in continua evoluzione, con modelli complessi e costosi da assemblare con cura per gli esperti, oppure con l'acquisto di piccoli multirotori già pronti al volo.

I sistemi multirotore, chiamati impropriamente droni, - giacchè nel nostro caso l'analisi si rivolge sopratutto alla struttura architettonica della macchina, provvista cioè di due o più rotori - sono sempre più complessi e performanti e sin dagli inizi del 2011 - quando ho deciso di acquistarne uno in Taillandia, per motivi di studio sopratutto indirizzati ai miei progetti - sono apparsi sul mercato sistemi di stabilizazione dinamica conosciuti come Gimbal in grado di mantenere un piccola telecamera o una macchina fotografica perfettamente allineate sul piano dell'orizzonte, ed i multi-copteri o multirotori hanno cominciato a muovere una serie di pedine tecnologiche in modo particolare nel settore televisivo e cinematografico, poichè permettono di ottenere delle straordinarie immagini dall'alto a basso costo.

Questo orientamento piuttosto interessante, ma anche mal utilizzato da tanti privati, che hanno fatto abuso di multirotori - in buona parte inconsapevoli delle potenzialità sia positive che negative e della responsabilità che si ha nel manovrarne uno - hanno portato enti importanti come quelli del controllo del settore aeronautico civile, come la FAA negli USA o nel nostro caso l'ENAC, a produrre una serie di regolamentazioni sempre più restrittive e limitative per l'uso di queste macchine.
Lo scopo di questa sezione è di chiarire il funzionamento e la gestione di un multicoptero, poichè in questi anni molti si sono improvvisati tali "esperti" della materia e dagli stessi in buona parte dei casi ho sentito uso ed abuso di terminologie o perfino citazioni di supposte leggi della fisica praticamente inesistenti, leggende metropolitane sul meccanismo del volo e perfino sulla natura della struttura di un multirotore, tutte davvero pittoresche tutto sommato un po come accade anche con l'elicotttero.

Insomma come sempre ci si improvvisa conoscitori di questa o piuttosto di quell'altra materia con un livello di presuzione ed ignoranza spesso arroganti, dandosi il titolo di istruttore che francamente mi appare davvero ridicolo, specie se non si sono fatti tentativi nell'approfondire con necessaria consapevolezza e serietà l'argomento, che invece sarebbe indspensabile fare, poichè un multicoptero è una macchina volante che risponde alle stesse leggi della fisica di un elicottero e questo ne fa anche una macchina pericolosa, sopratutto se si trova a collidere con una persona.

Ci sarebbe tuttavia da discutere sulle iniziative al riguardo del nostro ente di controllo, poichè a mio parere, sarebbe più che sufficiente registrare la propria macchina con una matricola con obligo di esposizione sul corpo del velivolo ben visibile, cosi come ho fatto con la FAA per poter utilizzare i miei droni in territorio americano, oltretutto sono già titolare di licenza commerciale di Pilota di Elicottero FAA da più di venti anni e sento maggiormente la responsabilità di volare con consapevolezza, se non altro per non offendere la sicurezza dei miei colleghi quando sono in volo. In questo modo sono rintracciabile e la responsabilità dei danni eventuali che io possa causare sarà consequenziale e direttamente caricata sulla mia persona, qualora violassi la legge o la sicurezza pubblica.

Non ritengo invece utile la visita medica di seconda classe anche perchè in quanto pilota di elicotteri non mi piacerebbe fare la fila dietro una colonna di ragazzini che sono costretti dall'ENAC a questa pittoresca selezione inutile, oltretutto questa procedura limiterebbe l'uso di queste macchine solo a persone che non mostrerebbero handicap fisici di qualche tipo, precludendo chi non risulterebbe idoneo per il volo sportivo - che qui non centra assolutamente niente - con il volo vero a bordo di un aeromobile ai comandi. In questo caso infatti stiamo parlando di volo a controllo remoto rigorosamente a vista, con l'azione di un paio di dita, piuttosto che di mani e piedi come avviene con un aeromobile convenzionale, dove l'intero corpo e le sue condizioni generali vengono coinvolti direttamente attraverso sollecitazioni più o meno importanti al conseguimento del volo e che possono seriamente precludere la sicurezza del volo anche per colpa di fattori di natura medica.

Quello che posso consigliare a chiunque inizia questa avventura è di non cominciare mai con un multirotore costoso o impegnativo, perchè le cose da imparare sono tante e questo aumenta il rischio di danno procurato alla macchina. Raccomando di cominciare con una macchina relativamente economica, come ad esempio il Syma X8W (video) che ritengo ottimo come velivolo per fare scuola o imparare, esso è infatti relativamente stabile e non è provvisto di GPS, il che lo rende perfetto per apprendere meglio la sensibilità ed il comportamento del multirotore, piuttosto che adagiarsi su una macchina estremamente stabile, che poi non fornirà mai del tutto un buon livello di appredimento al controllo del volo remoto.

In questa sezione cercherò di essere quanto più sintetico possibile nella spiegazione anche della matematica correlata al volo di queste macchine, cosi come ho fatto per la sezione di aerodinamica dell'elicottero, che consiglio comunque di consultare, giacchè buona parte delle argomentazioni sono strettamente correlate tra loro. Cosi pure illustrerò con chiarezza le varie manovre da apprendere per assicurarsi un volo piacevole e sicuro ogni volta che si decida di far ronzare il proprio multirotore al di sopra della propria testa, sopratutto senza arrecare danni a terzi o rischiando di violare la legge, il tutto compatibile con i miei impegni che mi permetteranno di aggiornare le pagine con nuove sezioni.

Ricordo a te che sei su questa pagina che esistono delle regole precise di sorvolo che prevedono il divieto assoluto sui centri abitati, sugli insediamenti industriali, sugli agglomerati urbani, su singoli assembramenti o gruppi di persone, sulle proprietà private senza previa autorizzazione e sopratutto in prossimità di aree militari e di qualsiasi struttura aeroportuale o dedicata al volo di aeromobili come ad esempio un eliporto e le sue vicinanze ed infine tieniti assolutamente lontano da linee di cavi aerei perchè potrai arrecare un danno serio alla rete elettrica e disintegrare il tuo amato drone. Volare nei pressi di linee aeree è una cosa da evitare, perchè non si è sempre in grado di valutare la reale distanza dei fili dal tuo punto di osservazione, essi possono sembrare più lontani di quanto lo sono realmente. In altre parole: MAI ENTRARE IN QUESTI CONTESTI!

Quello che ti suggerisco è però di non rassegnarti, ma di cercare aree piuttosto aperte, non abitate come campagne o colline e di mantenere sempre in vista il tuo multirotore, senza mai esagerare nell'esplorazione "dell'universo" che ha un confine pericoloso già oltre i 100 metri sopratutto se non sei attrezzato o non hai la necessaria esperienza. Ti suggerisco di portare con te un binocolo, in modo da esplorare l'area prima del volo, oltre tutto questo dispositivo potrebbe esserti utile per rintracciare il tuo multirotore qualosa avessi compiuto un atterraggio di emergenza al di fuori del tuo raggio di azione. Assicurati che non vi siano uccelli come Rondini, che sono particolarmente aggressive con gli intrusi volanti ed a volte cercano di attaccare il tuo multirotore, cosi fanno anche i Gabbiani, e questo potrebbe precludere la loro vita e danneggiare irrimediabilmente il tuo drone.

Buon volo.

©Gino D'Ignazio Gizio